di JOSEP CARADIOLA
Il dimesso sindaco di Gallifa, Jordi Fornas (foto), ha messo in scena un nuovo progetto indipendentista
all’insegna della competizione elettorale in vista delle Europee.
Nell’anteriore tentativo, il politico catalano aveva cercato di far
andare avanti il processo di liberazione attraverso l’AMI (Associazione
di Municipi per l’Indipendenza) cosa che gli è costata l’incarico di
sindaco e, vedendo che la sua iniziativa non avanza alla velocità che
lui vorrebbe, ha cambiato strategia iniziando una nuova e innovatrice
strada.
In questa occasione, Fornas propone una candidatura plebiscitaria in vista delle prossime elezioni
al Parlamento europeo il 25 maggio 2014. L’idea è questa: trattandosi
di elezioni che si svolgono in una circoscrizione unica in tutto lo
Stato, la candidatura che propone potrà contare i voti raggiunti in
ognuno dei tre paesi catalani: il Paese Valenciano (con capitale a
Valencia), le Isole Baleari (con capitale a Maiorca) e il Principato di
Catalogna (con capitale a Barcellona). In quest’ultimo caso con
l’aggiunta della zona di confine con l’Aragona, di storia e cultura
catalana ma messa in mano dell’ amministrazione di questa regione
dell’altipiano iberico da qualche tempo.
Ci sarebbe anche la possibilità e l’intenzione di progettare una candidatura simile in Francia
per includere la Catalogna del Nord, quella parte di Catalogna
appartenente allo Stato francese (annessa durante il secolo XVII), per
cui sarebbe per la prima volta che si porta avanti un tale evento
elettorale inclusivo della Nazione Catalana intera. Fornas, propone uno
Stato indipendente federale fra i tre paesi e si impegna a dichiarare
l’indipendenza, nel caso di una maggioranza dei voti, con o senza il
rispettivo Parlamento e Governo autonomo di ognuna di queste tre realtà,
laddove si arrivi a questa maggioranza.
Sembrerebbe che la riuscita dell’iniziativa sarebbe più probabile nel caso del Principato di Catalogna
e la candidatura promossa sarebbe di coalizione con quelle forze
politiche o sociali che vogliano dare appoggio alla proposta. Fornas
ritiene che la situazione europea giochi favorevolmente a questa
iniziativa, dal momento che lo Stato spagnolo non può intervenire,
essendo le elezioni indette dal Parlamento d’Europa e aggiunge che,
“il fatto che la data sia già prefissata deve considerarsi
positivamente, perché permette di entrare in campagna immediatamente
(per il momento attraverso i mezzi digitali) per superare il prevedibile
boicottaggio da parte dei mezzi d’informazione tradizionali e l’ombra
dei grandi partiti nazionali.
Inoltre, non trattandosi di
eleggere nessun governo autonomo o statale, questo gioca a favore della
mia iniziativa per fare arrivare i voti sulla sua lista”.
Il clima di tensione sociale per il ritardo, la lentezza e i dubbi degli attuali politici catalani al Governo
e al Parlamento per quanto si riferisce all’atteso, ma ancora incerto,
referendum di autodeterminazione, prevedibilmente in aumento nei
prossimi mesi, sarebbe di aiuto agli obbiettivi della candidatura UDIC
(Uniti per Dichiarare l’Independenza Catalana) che, con un gioco di
parole, verrebbe tradotto in italiano come “lo dico”, l’ortografia
giusta (che sarebbe “ho dic”) si pronucia “lo dico”.
Per finanzare il progetto, l’ex sindaco di Gallifa ha messo in scena i “Muri della Libertá”.
Si tratterebbe di iscrivere in questi futuri muri, che sarebbero da
erigere in ogni paese e città una volta arrivati all’indipendenza, i
nomi dei collaboratori che hanno aiutato economicamente in ogni luogo a
portare avanti il progetto. L’idea è di far conoscere e avvanzare il
progetto attraverso Internet. Nel sito Facebook che ha aperto la
coalizione UDIC, intanto si stà costruendo il progetto web e si puó giá
leggere la presentazione del progetto scritto dallo stesso Jordi Fornas e
i 10 punti programmatici che sono la base del nuovo movimento
independentista della Catalogna. Sarebbe un modello da seguire per i
movimenti che ci sono a casa nostra e in altri paesi d’Europa in vista
delle elezioni europee appunto.
Si dà il caso che questi comizi coincidano, nel caso della Catalogna, con i 300 anni della sconfitta
del 1714 che ha portato i catalani alla attuale situazione, dopo aver
perso il loro Stato indipendente con l’arrivo alla Corona della Spagna, e
dopo la guerra chiamata di Successione, della casa dei Borbone, di
origine francese e ancora regnante in Spagna, che ha preso il posto
della casa d’Austria, dopo il conflitto che si è esteso nell’intero
continente.
http://www.lindipendenza.com/catalunya-jordi-fornas-europee/