Forza Catalunya & Scotland
23 Giugno 2013
di JOSEP CARADIOLA
Il dimesso sindaco di Gallifa, Jordi Fornas (foto), ha messo in scena un nuovo progetto indipendentista
all’insegna della competizione elettorale in vista delle Europee.
Nell’anteriore tentativo, il politico catalano aveva cercato di far
andare avanti il processo di liberazione attraverso l’AMI (Associazione
di Municipi per l’Indipendenza) cosa che gli è costata l’incarico di
sindaco e, vedendo che la sua iniziativa non avanza alla velocità che
lui vorrebbe, ha cambiato strategia iniziando una nuova e innovatrice
strada.
In questa occasione, Fornas propone una candidatura plebiscitaria in vista delle prossime elezioni al Parlamento europeo il 25 maggio 2014. L’idea è questa: trattandosi di elezioni che si svolgono in una circoscrizione unica in tutto lo Stato, la candidatura che propone potrà contare i voti raggiunti in ognuno dei tre paesi catalani: il Paese Valenciano (con capitale a Valencia), le Isole Baleari (con capitale a Maiorca) e il Principato di Catalogna (con capitale a Barcellona). In quest’ultimo caso con l’aggiunta della zona di confine con l’Aragona, di storia e cultura catalana ma messa in mano dell’ amministrazione di questa regione dell’altipiano iberico da qualche tempo.
Ci sarebbe anche la possibilità e l’intenzione di progettare una candidatura simile in Francia per includere la Catalogna del Nord, quella parte di Catalogna appartenente allo Stato francese (annessa durante il secolo XVII), per cui sarebbe per la prima volta che si porta avanti un tale evento elettorale inclusivo della Nazione Catalana intera. Fornas, propone uno Stato indipendente federale fra i tre paesi e si impegna a dichiarare l’indipendenza, nel caso di una maggioranza dei voti, con o senza il rispettivo Parlamento e Governo autonomo di ognuna di queste tre realtà, laddove si arrivi a questa maggioranza.
Sembrerebbe che la riuscita dell’iniziativa sarebbe più probabile nel caso del Principato di Catalogna e la candidatura promossa sarebbe di coalizione con quelle forze politiche o sociali che vogliano dare appoggio alla proposta. Fornas ritiene che la situazione europea giochi favorevolmente a questa iniziativa, dal momento che lo Stato spagnolo non può intervenire, essendo le elezioni indette dal Parlamento d’Europa e aggiunge che, “il fatto che la data sia già prefissata deve considerarsi positivamente, perché permette di entrare in campagna immediatamente (per il momento attraverso i mezzi digitali) per superare il prevedibile boicottaggio da parte dei mezzi d’informazione tradizionali e l’ombra dei grandi partiti nazionali. Inoltre, non trattandosi di eleggere nessun governo autonomo o statale, questo gioca a favore della mia iniziativa per fare arrivare i voti sulla sua lista”.
Il clima di tensione sociale per il ritardo, la lentezza e i dubbi degli attuali politici catalani al Governo e al Parlamento per quanto si riferisce all’atteso, ma ancora incerto, referendum di autodeterminazione, prevedibilmente in aumento nei prossimi mesi, sarebbe di aiuto agli obbiettivi della candidatura UDIC (Uniti per Dichiarare l’Independenza Catalana) che, con un gioco di parole, verrebbe tradotto in italiano come “lo dico”, l’ortografia giusta (che sarebbe “ho dic”) si pronucia “lo dico”.
Per finanzare il progetto, l’ex sindaco di Gallifa ha messo in scena i “Muri della Libertá”. Si tratterebbe di iscrivere in questi futuri muri, che sarebbero da erigere in ogni paese e città una volta arrivati all’indipendenza, i nomi dei collaboratori che hanno aiutato economicamente in ogni luogo a portare avanti il progetto. L’idea è di far conoscere e avvanzare il progetto attraverso Internet. Nel sito Facebook che ha aperto la coalizione UDIC, intanto si stà costruendo il progetto web e si puó giá leggere la presentazione del progetto scritto dallo stesso Jordi Fornas e i 10 punti programmatici che sono la base del nuovo movimento independentista della Catalogna. Sarebbe un modello da seguire per i movimenti che ci sono a casa nostra e in altri paesi d’Europa in vista delle elezioni europee appunto.
Si dà il caso che questi comizi coincidano, nel caso della Catalogna, con i 300 anni della sconfitta del 1714 che ha portato i catalani alla attuale situazione, dopo aver perso il loro Stato indipendente con l’arrivo alla Corona della Spagna, e dopo la guerra chiamata di Successione, della casa dei Borbone, di origine francese e ancora regnante in Spagna, che ha preso il posto della casa d’Austria, dopo il conflitto che si è esteso nell’intero continente.
http://www.lindipendenza.com/catalunya-jordi-fornas-europee/
In questa occasione, Fornas propone una candidatura plebiscitaria in vista delle prossime elezioni al Parlamento europeo il 25 maggio 2014. L’idea è questa: trattandosi di elezioni che si svolgono in una circoscrizione unica in tutto lo Stato, la candidatura che propone potrà contare i voti raggiunti in ognuno dei tre paesi catalani: il Paese Valenciano (con capitale a Valencia), le Isole Baleari (con capitale a Maiorca) e il Principato di Catalogna (con capitale a Barcellona). In quest’ultimo caso con l’aggiunta della zona di confine con l’Aragona, di storia e cultura catalana ma messa in mano dell’ amministrazione di questa regione dell’altipiano iberico da qualche tempo.
Ci sarebbe anche la possibilità e l’intenzione di progettare una candidatura simile in Francia per includere la Catalogna del Nord, quella parte di Catalogna appartenente allo Stato francese (annessa durante il secolo XVII), per cui sarebbe per la prima volta che si porta avanti un tale evento elettorale inclusivo della Nazione Catalana intera. Fornas, propone uno Stato indipendente federale fra i tre paesi e si impegna a dichiarare l’indipendenza, nel caso di una maggioranza dei voti, con o senza il rispettivo Parlamento e Governo autonomo di ognuna di queste tre realtà, laddove si arrivi a questa maggioranza.
Sembrerebbe che la riuscita dell’iniziativa sarebbe più probabile nel caso del Principato di Catalogna e la candidatura promossa sarebbe di coalizione con quelle forze politiche o sociali che vogliano dare appoggio alla proposta. Fornas ritiene che la situazione europea giochi favorevolmente a questa iniziativa, dal momento che lo Stato spagnolo non può intervenire, essendo le elezioni indette dal Parlamento d’Europa e aggiunge che, “il fatto che la data sia già prefissata deve considerarsi positivamente, perché permette di entrare in campagna immediatamente (per il momento attraverso i mezzi digitali) per superare il prevedibile boicottaggio da parte dei mezzi d’informazione tradizionali e l’ombra dei grandi partiti nazionali. Inoltre, non trattandosi di eleggere nessun governo autonomo o statale, questo gioca a favore della mia iniziativa per fare arrivare i voti sulla sua lista”.
Il clima di tensione sociale per il ritardo, la lentezza e i dubbi degli attuali politici catalani al Governo e al Parlamento per quanto si riferisce all’atteso, ma ancora incerto, referendum di autodeterminazione, prevedibilmente in aumento nei prossimi mesi, sarebbe di aiuto agli obbiettivi della candidatura UDIC (Uniti per Dichiarare l’Independenza Catalana) che, con un gioco di parole, verrebbe tradotto in italiano come “lo dico”, l’ortografia giusta (che sarebbe “ho dic”) si pronucia “lo dico”.
Per finanzare il progetto, l’ex sindaco di Gallifa ha messo in scena i “Muri della Libertá”. Si tratterebbe di iscrivere in questi futuri muri, che sarebbero da erigere in ogni paese e città una volta arrivati all’indipendenza, i nomi dei collaboratori che hanno aiutato economicamente in ogni luogo a portare avanti il progetto. L’idea è di far conoscere e avvanzare il progetto attraverso Internet. Nel sito Facebook che ha aperto la coalizione UDIC, intanto si stà costruendo il progetto web e si puó giá leggere la presentazione del progetto scritto dallo stesso Jordi Fornas e i 10 punti programmatici che sono la base del nuovo movimento independentista della Catalogna. Sarebbe un modello da seguire per i movimenti che ci sono a casa nostra e in altri paesi d’Europa in vista delle elezioni europee appunto.
Si dà il caso che questi comizi coincidano, nel caso della Catalogna, con i 300 anni della sconfitta del 1714 che ha portato i catalani alla attuale situazione, dopo aver perso il loro Stato indipendente con l’arrivo alla Corona della Spagna, e dopo la guerra chiamata di Successione, della casa dei Borbone, di origine francese e ancora regnante in Spagna, che ha preso il posto della casa d’Austria, dopo il conflitto che si è esteso nell’intero continente.
http://www.lindipendenza.com/catalunya-jordi-fornas-europee/
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