dimarts, 3 de juliol del 2012

Diari italià diu:Espanya campiona del mon gracies a Catalunya

Spagna campione del mondo… grazie alla Catalogna!

 BARCELONA (Catalunya) – La Spagna è campione del mondo di calcio. Per la prima volta nella propria storia, le furie rosse vincono la massima competizione calcistica planetaria e bissano il successo agli Europei di due anni fa. Ma la vittoria è davvero spagnola? Ben cinque undicesimi degli uomini titolari di Del Bosque sono catalani, giocatori della Selecció. Puyol (nella foto), Busquets, Piqué, Capdevila, Xavi sono titolari inamovibili nelle furie rosse, ma anche nella nazionale del Principat. Sei undicesimi se consideriamo anche Raül Albiol che, come valenciano, rientra nei Paesi Catalani e, perciò, nella Selecció.

In panchina, ma non meno importanti, troviamo il portiere dell’Fc Barcelona Valdés e, soprattutto, Cesc Fàbregas.
Una squadra catalana al servizio della federazione spagnola. Una nazione catalana al servizio di uno Stato oppressivo come quello spagnolo. Sabato quasi due milioni di catalani sono scesi in piazza a difesa dello Statuto della Generalitat, bocciato fascisticamente dal governo iberico perché considerava nazione il popolo catalano e la llengua catalana prima lingua e il castigliano seconda, e chiedendo a gran voce l’indipendenza di questa terra oppressa da quasi tre secoli. Nessuno scontro, nessun ferito, nessun coro offensivo contro la Spagna, ma grida per la libertà di Catalunya. Nessuna bandiera spagnola bruciata.
Ieri notte, invece, 75mila tra spagnoli, turisti e catalani si sono ritrovati nelle varie piazze di Barcellona, chi a tifare per la Spagna, chi a ‘gufare’ contro le furie rosse. In 20mila hanno festeggiato la vittoria iberica, devastando il centro di Barcellona e procurando 74 feriti, di cui 22 in condizioni serie. 21 persone sono state arrestate. Bandiere catalane bruciate al grido ‘Puta Cataluña’. Questa è la grande differenza di civiltà tra i catalani e gli oppressori spagnoli.
Ma tornando al calcio, la scena più bella, a parte il bacio di Casillas alla fidanzata giornalista, è quella di Puyol con la senyera, la bandiera catalana, che canta Catalunya, Catalunya! mentre gli altri cantano per la Spagna e Xavi che segue il suo (nostro) capitano nel giro d’onore con la Coppa del Mondo abbracciata dalla senyera. La Spagna ha vinto grazie alla Catalogna. Quella di ieri è l’ennesima dimostrazione che senza la Catalogna la Spagna non sarebbe nulla. Nello sport, come nell’industria, nell’economia, in tutto. Senza Catalogna, la Spagna sarebbe un Paese in via di sviluppo.
Ma calcisticamente parlando, il ct della Selecció Johan Cruyff si starà già fregando le mani: tra le proprie dita ha un tesoro inequivocabile. E nel frattempo sul sito www.seleccions.cat è possibile partecipare alla petizione per richiedere alla Fifa di far partecipare la Catalogna alle qualificazioni mondiali in vista di Brasile 2014. Nosaltres som una nació, nosaltres decidim!
m.gargini@iltoscano.org

Les celebracions televisives de 'la roja' fracassen a Catalunya

Tant l'especial que ofereix Telecinco com el de La 1 obtenen discrets resultats d'audiència, superats per programes de TV3

Insults a Xavi, Cesc i Piqué per celebrar amb la senyera

Seguidors de la selecció espanyola increpen els jugadors del Barça per brandar la bandera catalana en la victòria per l'Eurocopa
 Twitter s'ha convertit aquesta nit en un allau d'insults de seguidors de la selecció espanyola contra Xavi, Cesc i Piqué, perquè en la celebració de l'Eurocopa al mig del camp han brandat una senyera. El fet que els tres jugadors del Futbol Club Barcelona apareguessin amb una bandera catalana ha estat acollit amb irritació per molts afeccionats espanyols, tot i que els jugadors catalans han estat la peça clau del partit.

"Xavi i Cesc amb la seva p. bandera de Catalunya. Agafeu la bandera espanyola, c.", ha escrit Miquel López Reina, que es declara madridista. A twitter han aparegut desenes de missatges d'aquest estil barroer anticatalà.

De fet l'acabament del partit entre Espanya i Italia, que ha acabat amb el resultat de 4-0, ha estat un rosari de símbols autonòmics, certament irrepetible en cap altra selecció. Sergio Ramos ha tret una bandera andalusa, Pedro una de Canàries, Cazorla una d'Astúries i Iker Casillas ha circulat amb la de la comunitat de Madrid. Però a aquests, certament, no els han llançat cap insult espanyolista.